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venerdì 16 settembre 2011

IL CONCILIO DI CALCEDONIA

Il concilio di Calcedonia è il quarto concilio ecumenico della storia del cristianesimo ed ebbe luogo nella città omonima nel 451. Venne convocato dall'imperatore romano d'Oriente Marciano e da sua moglie, l'imperatrice Pulcheria. Le sedute cominciarono l'8 ottobre 451 e contarono fra i cinquecento e i seicento vescovi. In continuità con i concili precedenti, vennero trattati argomenti cristologici. Inoltre, in chiara opposizione con il secondo concilio di Efeso del 449, vi fu condannato il monofisismo di Eutiche e di Dioscoro. Pulcheria era molto devota ma le stava altrettanto a cuore la preservazione dell'unità dell'impero, già messa sufficientemente a dura prova dai popoli barbari; basti pensare che la minaccia di Attila venne sventata da Ezio ai Campi Catalaunici nell'anno del Concilio, il 451. L'anno dopo gli Unni invasero l'Italia.
Certamente al successo del Concilio contribuirono le pressioni del cugino di Pulcheria, Valentiniano III, imperatore d'Occidente, il quale agì in accordo con papa Leone I. Quest'ultimo, nel 450, aveva inviato una missione, capeggiata dal vescovo di Como Abbondio, originario di Tessalonica: egli ottenne che Anatolio (Patriarca di Costantinopoli dal 449 al 458) accettasse una lettera che Leone aveva indirizzato nel 449 al suo predecessore Flaviano (martirizzato dai sostenitori del monofisismo di Eutiche). La lettera è tuttora ricordata col nome Tomus ad Flavianum. Tuttavia papa Leone rifiutò di accettare il ventottesimo canone del concilio, che sanciva l'uguaglianza fra la sede apostolica di Roma e il patriarcato di Costantinopoli, asserendo l'ormai tradizionale posizione relativa al primato di Roma.

Fonte: Wikipedia

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