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venerdì 23 settembre 2011

GERBERTO D'AURILLAC: SILVESTRO II, IL PAPA MAGO

Silvestro II, nato Gerberto di Aurillac (Aurillac, ca. 950 – Roma, 12 maggio 1003), fu il 139º papa della Chiesa cattolica dal 999 alla morte, primo papa francese. Prolifico studioso del X secolo, fu lui a introdurre le conoscenze arabe di aritmetica e astronomia in Europa. La sapienza accumulata nella sua vita, lo portò ad essere al centro di molte leggende anche inquietanti che lo ponevano in relazione con la magia e il Diavolo. Si dice che costruì una testa di bronzo in grado di rispondere alle sue domande. Una leggenda ritiene che Gerberto avesse stipulato un patto con Meridiana, un demone donna che apparve dopo che fu rifiutata dal suo amore e con l'aiuto del quale sarebbe salito sulla Cattedra di Pietro. Meridiana disse al futuro papa che se avesse celebrato una messa a Gerusalemme, sarebbe andata a prenderlo: Gerberto cancellò la visita a Gerusalemme ma celebrò messa a Santa Croce in Gerusalemme in Roma (a pochi metri da San Giovanni in Laterano) e vide all'improvviso la donna demone. Gerberto si sentì male, e poco prima di morire chiese al collegio cardinalizio di tagliare il suo corpo per dipenderlo in varie zone di Roma.
Un'altra versione afferma che Silvestro fu attaccato dal diavolo che gli cavò gli occhi: Silvestro, si tagliò mano e lingua per espiare ogni peccato. Gerberto era venuto in pellegrinaggio a Roma. Al tempo nel campo Marzio c’era una statua malridotta. Un dito di essa indicava un punto preciso sul basamento in cui era inciso "Percuoti qui". Silvestro vi passò davanti e si fermò ad osservare. Vi tornò la notte stessa in compagnia di un servo e scavò sotto il punto in cui, di giorno, si era proiettata l'ombra del dito della statua: scoprirono un passaggio con una scala ed arrivarono in una stanza con un trono in fondo e dodici sedili attorno con dodici statue dotate di maschera d’ argento, mentre sul trono c’era una statua con una maschera d’oro. Si dice che al centro della sala ci fosse il tesoro di Augusto ma non si poteva prendere niente perchè appena si toccava qualcosa le statue si animavano. Solo una cosa poteva toccare: era un libro nero che tentò di aprire e gli comparve all'improvviso un uomo. Si presentò come il guardiano del libro che gli concesse la possibilità di conservare il volume a patto di non leggerlo senza la sua presenza. anche se vi era scritto tutto lo scibile umano, ad alcune parti Gerberto non aveva accesso perchè il guardiano gli faceva leggere solo talune pari. un giorno Gerberto prese il libro e scappò ma il monaco si appese sotto Castel Sant'Angelo in modo da non farsi trovare. Se si va sulla tomba di Gerberto a San Giovanni in Laterano vi è la scritta:

Iste locus Silvestris membra sepulti venturo Domino conferet ad sonitum

Questo luogo, all'arrivo del Signore, renderà al suono dell'ultima tromba i resti sepolti di Silvestro

Ma la traduzione è errata: le parole "conferet ad sonitum" tradotta come "emetterà un suono" diede il via ad una leggenda che vede le ossa del papa sbattere subito prima il decesso di un papa. Un'altra leggenda vede la presenza di umidità alla morte di un cardinale ed acqua alla morte del papa. 

Lapide della Tomba di Silvestro II a San Giovanni in Laterano (RM)

Per arrivare a San Giovanni in Laterano


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Per arrivare a Santa Croce in Gerusalemme


Per arrivare da San Giovanni in Laterano a Santa Croce in Gerusalemme


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